Passione Gourmet Ristorante El Coq, Chef Lorenzo Cogo, Marano Vicentino (VI) di Alberto il Pocy - Passione Gourmet

Ristorante El Coq, Chef Lorenzo Cogo, Marano Vicentino (VI) di Alberto il Pocy

Recensito da Presidente

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Visitato il 03-2024

Questa valutazione, di archivio, è stata aggiornata da una più recente pubblicazione che trovate qui

 

Nuovo ospite sul sito di Passione Gourmet: Alberto Rinieri “il Pocy” .Lasciamo la presentazione di questo figlio del Delta del Po a una delle frasi con cui lui si è presentato a noi: 

“La Grande Cucina non esiste senza evoluzione, erosione, e oblio dei gusti, delle pratiche, e delle tradizioni: essa infatti è diventata ARTE grazie a una continua elaborazione, alla mescolanza di passato e futuro, e può continuare a vivere solo liberandosi dall’ ossessione di chi non vuole morire.”

Benvenuto Pocy!

Il Presidente

Recensione ristorante.

“… Non vogliate negar l’esperienza
di retro al sol, del mondo sanza gente.
Considerate la vostra semenza
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza”


(Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno canto XXVI, 116-120)

Scomodare il Sommo Poeta e L’Odisseo Ulisse per parlare di un giovane Chef, Lorenzo Cogo, forse può sembrare un poco presuntuoso, però è ciò che emerge da questo ragazzo (25 anni), ha viaggiato tanto ed ha appreso bene. Ora ha messo radici nella sua Marano – Itaca e qui l’aspetta l’impresa più ardua, fare di questo nuovo locale dalla concezione nordica una mecca della cucina creativa italiana.
Per focalizzare i commensali su ciò che c’è nel piatto e non sulla scenografia del luogo, sono sparite le tovaglie dalle tavole in favore di una tavoletta di legno, scomponibile in diversi piattini, per il pane, il tovagliolo e posate, e un sotto piatto su cui adagiare le portate, l’ambiente è informale e minimalista il colore predominante è il bianco, c’è pure qualche pezzo d’arredamento vintage anni ‘50 che non fa mai male.


Il Viaggio si è aperto con delle simpatiche proposte come aperitivo. Per cominciare varie chips di baccalà, pecorino, patata e paprika adagiate su una pietra … però a causa della fame sono state polverizzate in un secondo quindi la foto non è disponibile; dopo è arrivato un intrigante toast con mousse di caprino, mela, erbette shiso, speck d’oca affumicato.

Poi il primo passo in oriente: un refrigerante bicchierino con gelè di Dashi, alga, granita all’acqua di pomodoro.

Pane, burro e……… tanta bontà. Ottimo il pane da lievito madre 52 anni ed il burrino di capra (home made), era struggente peccato solo fosse così poco.

Il pranzo vero e proprio con il menù degustazione 6 portate inizia ora.
Prima entrè: omaggio alla barbabietola (rapa rossa), forse il piatto di più difficile comprensione anche visiva. Al primo boccone possono risultare troppo marcati i toni dolci, ma poi quando si comincia, è tutto un susseguirsi di raffinate emozioni.

Omaggio alla barbabietola: base di tapioca e yogurt, budino di barbabietola, mini barbabietole affumicate, terriccio di barbabietola, yogurt e nocciole, sorbetto allo yogurt, gel di martini rosso con i suoi dischi e insalatina di barbabietola. Destinazione Copenaghen.
La seconda entrè è un’interessante reinterpretazione di un classico del Sol Levante: Maki di Tonno Carloforte avvolti in gelè di spinaci e yuzu, serviti con neve di piselli e sale hawaiano. A lato salsa di soja e wasabi per giocare. Nel mezzo chips di riso e zenzero per richiamare il classico rito giapponese.


La terza entrè: sarda nostrana con caviale d’aringa e aceto. Lo sconvolgente di questo piatto è che ti aspetteresti di mangiare una cosa semplice, o comunque qualcosa già nelle tue corde di gourmet, e invece ti trovi di fronte a una preparazione di una tecnica impressionante: lo scoglio alle olive che regge le sarde unito alla sapidità del caviale d’aringa e all’acido dell’aceto, fanno del boccone che stai per ingerire un volo onirico. Blumenthal qui docet.

I primi piatti si aprono con dei Gnocchi di Patata e Cavolfiore con salsa di scampi, scampi crudi, ciliege, amarene, cavolfiori a crudo e parmigiano di scampi.

Ora dire che erano buoni è superfluo ed i frutti rossi davano con il loro dolce acido quella cosa in più che ti fa dire….ah… ma quanto bravo ‘sto ragazzo. Forse l’unico aspetto che può far pensare sono: cavolfiore e ciliege in agosto? Ma non siamo nel villaggio globale? Allora passiamoci sopra, se questi sono i risultati.
L’ altro primo: Tortelli di coniglio con rucola e Vezzena.

Dopo tanto ardire, questo piatto può risultare persino banale, però è proprio qua che il giovane Chef si confronta con il suo territorio, e lo fa con capacità utilizzando un ingrediente locale, il formaggio Vezzena, un animale da cortile, il coniglio, e la super anni80 rucola, però non quella mentolata, questa era delicata e bilanciava un piacevole boccone.
Ora il menù EL COQ si dovrebbe concludere con un Maialino 360°, ma le sorprese non finiscono certo qui.

Base di spezie tra le quali vaniglia, anice stellato e nocciole. Salsa allo yogurt, pancia di maiale cotta a bassa temperatura, orecchia fritta e lingua bollita, ravanello da sgranocchiare, patate al timo e fondo di maiale.
El Cochinillo asado ecco di cosa si tratta…. Un omaggio forse ad un suo grande Maestro…. Victor Arguinzoniz penso proprio di si.
Come promesso non finisce qui. Alla domanda avete ancora fame non ho potuto rispondere che: “Sì, presente!”
Ed eccomi arrivare un qualcosa di sublime, mai provato prima, un’estasi culinaria.
Costata Galliega con verdure alla griglia

Può sembrare in apparenza solo una costata, però addentare quella carne di Vacca Galiziana di 10 anni frollata lungamente e cotta in modo magistrale apre il cuore e lo spirito.
La “navigazione” termina con i dessert prima, un resettante Sorbetto alle fragole con yogurt croccante, poi con un simpatico e divertente approccio allo Zabaione.



Zabaione al prosecco dedicato all’amico Paolo Parisi
Concluso il viaggio e ammainate le vele si possono fare alcune considerazioni. Sicuramente lo Chef Cogo ha la stoffa del campione, la sua cucina è fatta sì d’istinto, come egli dichiara, ma porta con sé il frutto delle esperienze accumulate per il mondo. Ciò significa anche che la personalità è ancora tutta da sviluppare, essendo la cucina ancora legata troppo, con molti riferimenti, ai suoi maestri che ha incontrato nelle sue esperienze. Ora dovrà cominciare a metabolizzare il suo territorio: un primo passo è già stato fatto in questa direzione, i ravioli con coniglio e vezzena ne sono testimoni, senza però nascondere la sua indole di viaggiatore e conoscitore di esperienze altrui. Cogo ha quindi grandi potenzialità inespresse che, se mancherà il confronto e l’umile ascolto della clientela, potrebbero anche perdersi per strada.Il servizio è stato informale ma accurato, i piatti in tavola sono stati portati direttamente dalla brigata di cucina. Anche se, devo dirlo, altre esperienze di miei compagni di viaggio hanno riscontrato, in un sabato sera affollato, molto affanno e congestione nella gestione di sala. La carta dei vini sarà da registrare, è un tantino troppo convenzionale per il genere di cucina che pure richiederebbe abbinamenti arditi. Sono comunque riuscito a pescare due buone birre artigianali italiane, consigliatemi dal giovane di sala, che hanno retto bene la complessità dei piatti.


Metterà radici nella sua Marano–Itaca Lorenzo Cogo o come l’Odisseo-Ulisse radunerà la ciurma per il “folle volo”?

il pregio : il talento da vero fuoriclasse dello chef ed un tocco di “nordicità” nel panorama gastronomico dello stivale.

il difetto : una carta dei vini non all’altezza della cucina, e la mancanza di una figura di spessore in sala che possa accompagnare l’avventore ad una scelta enologica non banale.

Ristorante EL COQ
Marano Vicentino
Via Canè, 2/c
Tel. 0445 1886367
Aperto sempre
Chiuso la domenica
Ferie in agosto
Menu degustazione quattro portate 40 euro, 55 con vini in abbinamento
Menu degustazione sei portate 55 euro, 75 con vini in abbinamento
Alla carta dai 30 ai 50

www.elcoq.com

Visitato nell’Agosto 2011


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Alberto il Pocy

34 Commenti.

  • Carlo (TBFKAA)2 Ottobre 2011

    Sicuramente la novità dell'anno, pulizia assoluta nei sapori, dote che appartiene solo ai grandissimi (o, in questo caso, ai potenzialmente grandissimi). Piccolo rilievo ulteriore, nella mia visita, successiva a questa credo di un mesetto, ho trovato in un sabato sera affollatissimo una leggera sofferenza della cucina, più che del servizio. Forse l'aumento dei prezzi (il menù grande senza vini è salito a 65 euri, rispetto ai 55 di agosto e i 50 di maggio, sempre un gran bel QP ovviamente) è finalizzato proprio a nuove assunzioni in cucina. Il giovane Marco (mi pare) in sala è capace, credo sia in grado di gestire la faccenda magari con una carta dei vini più matura ed una maggiore assistenza.

  • Piermario2 Ottobre 2011

    Un posto che vorrei visitare quanto prima, e la bella recensione non fa che aumentare la curiosità. Non male quelle birre, sono d'accordo.

  • Carlo (TBFKAA)2 Ottobre 2011

    dimenticavo...non è secondario che ad un mese da questa visita io chiedendo mano libera non abbia mangiato uno solo di questi piatti (fantastica costata, extra, a parte, che potrebbe trascinare il discorso su una leggermente eccessiva esiguità delle porzioni). Cucina dunque estremamente prolifica.

  • markuskoellner2 Ottobre 2011

    gran bel debutto, Pocy :-) come abbiamo avuto modo di discutere de visu, il ragazzo offre piatti con un meraviglioso andamento montagnarussante e ha talanto da vendere. Lasciamolo fare, facendogli qualche appunto ogni tanto (gnocchi peperonati dell'ultimo menu, per esempio) e godiamo..

  • markuskoellner2 Ottobre 2011

    più che talanto era talento..

  • Carlo (TBFKAA)2 Ottobre 2011

    Ha talanto se è di Bergamo...

  • Pocy2 Ottobre 2011

    A parte il fatto che ho dovuto far ricorso alle mie vastissime doti di crittografo, per decriptare il tuo pseudonimo. Posto in toto tutte le tue parole.... e come non potrei. Diamogli tempo a stò ragazzo ha stoffa.

  • CiccioFormaggio3 Ottobre 2011

    Il Pocy viene dalla scuderia VG? Perchè "resettante" non si può leggere... gran bella recensione per tutto il resto!

  • Presidente3 Ottobre 2011

    No, il Pocy è di prima mano :) PG nell'anima

  • Raffo3 Ottobre 2011

    Benventuo a Pocy e complimenti per la rece! Lo testerò quanto prima...

  • Carlo (TBFKAA)3 Ottobre 2011

    El coq o Pocy (el cock in questo caso) ?

  • Giovanni Lagnese4 Ottobre 2011

    Vedo che Passione Gourmet migliora a vista d'occhio. Anche se l'italiano di Alberto non si può proprio leggere... ;-) Giovanni

  • CiccioFormaggio4 Ottobre 2011

    Oddio! Leggo sotto e scopro di essere d'accordo con Lagnese per la prima volta in vita mia. Provo una certa vertigine!

  • andrea5 Ottobre 2011

    spero di andare a provarlo tra un paio di settimane: ad ogni modo gli auguro tanta fortuna perchè l' alto vicentino (o meglio tutta la fascia pedemontana) è una delle zone più "depresse" per la cucina di qualità! parlo per esperienza personale. Bisogna riconoscere che è stato bravo a farsi conoscere così in fretta, gli auguro di continuare alla grande! ciao

  • Puccio5 Ottobre 2011

    Beh in zona La peca non è niente male...

  • Raffo6 Ottobre 2011

    ma soprattutto nessuno mi ha detto del nuovo Mestrinier

  • q.b.6 Ottobre 2011

    ...chi ben comincia :-)

  • andrea8 Ottobre 2011

    da quella parte (sud-sud ovest) della provincia ce ne sono 3-4 poi il nulla...poi non tutti possono permettersi di spende 100\150 euro....

  • Cris8 Ottobre 2011

    Potresti fare qualche nome per favore? grazie mille.

  • arnaldo10 Ottobre 2011

    Beh in zona c'è pure Cristian Zana (all'Isola) e i 5sensi (ora a Vicenza,non piu' a Malo....)

  • andrea27 Novembre 2011

    sabato sera: tempi troppo lunghi, disorganizzazione allucinante in sala! Entrè: chips come nella recensione e altre 2 entreè "simpatiche" ma che di certo non le ricorderò! Ho preso l' omaggio alla barbabietola: partiamo dal presupposto che a me la barbabietola non piace ho provato a prenderlo per curiosità: buono un boccone, tutto il piatto (a meno che uno non sia amante della barbabietola alla follia) risulta un po' stucchevole. Molto buono lo shabu-shabu di wagyu con tartufo . Ravioli con taleggio e salsa al radicchio rosso:buoni ma salsa al radicchio eccessivamente amara e andava a coprire tutto:c' erano pure dei mirtilli ma non è che facessero sto gran chè! Gnocchi rafano e midollo: vengono serviti con un consommè alla cipolla e delle verdure (foglie) di campo essiccate: molto "delicati" (per usare un termine comune agli ignoranti di cucina!) però di midollo ce n'era veramente troppo poco! risultato buono ma mancava qualcosa! Come secondo il pescato del giorno una buona orata cotta perfettamente, e il piccione con salsa al caffè, qualche chicco di melograno che dava quel tocco di acidità\freschezza molto gradita, sandwich di foie gras fatto con la pelle di pollo (troppo prevaricante sul foie gras) e pop corn (perchè i piccioni mangiano il mais..)bella idea ma inutile ai fini pratici di sapore:nel complesso un buon piccione. Pre-dessert: gelè di mela con lampone e maggiorana (buona) abbinata ad un centrifugato di sedano(?):abbinamento clamorosamente fallito! Dolci: buono lo zabaione al prosecco, ottimo i "sapori" d' autunno. Nel complesso una cucina buona, solo che certi virtuosismi\eccessiva tecnica non sempre danno il risultato finale che ti aspetteresti. Gli auguro tutte le fortune del mondo ma onestamente aspetterei prima di dire che sia tra i migliori giovani del pianeta. (preso da qui) http://www.lomejordelagastronomia.com/it/ristoranti/el-coq Quando avrò notizia che il servizio sarà migliorato anche il sabato tornerò sicuramente. voto 15\20

  • andrea27 Novembre 2011

    due ristoranti mediocri, diciamocelo! qui hai un po' più di soddisfazione sinceramente! certo se decidono di prendere un "capo sala" capace!

  • andrea27 Novembre 2011

    compra le guidi e vedrai che i ristoranti "validi! in provincia di vicenza sono tutti da quella parte!

  • Lorenzo Cogo5 Dicembre 2011

    Scusate l'intromissione.. però questo commento trova la sua risposta al seguente link http://www.gazzettagastronomica.it/2011/la-cucina-istintiva-di-el-coq/ Un abbraccio

  • andrea7 Dicembre 2011

    http://www.gazzettagastronomica.it/2011/la-cucina-istintiva-di-el-coq/ la controrisposta saluti

  • la cinta milanese30 Dicembre 2011

    ci dispiace per la serata storta di Andrea ma il nostro pranzo è filato liscio come l'olio. Anche per noi piatti tutti diversi rispetto alla recensione quindi un plauso a Lorenzo. Non siamo stati seguiti da Marco ma dal suo aiuto che se l'è cavata alla grandissima. Complimenti a tutti. http://lacintamilanese.blogspot.com/2011/12/el-coq-di-marano-vicentino-vi.html

  • Raigem13 Marzo 2012

    Il posto è un po' freddo (non nel senso climatico del termine), ed arredato come a me non piace molto. La cucina è invece di altissimo livello, e lascia trasparire grande passione. Unica piccola pecca, che chiedo gentilmente a Lorenzo di eliminare (se gli è possibile); non ci costringa a scegliere solo nel grezzo culinario, come menù. Per carità, piatti buonissimi, ben cucinati con materie prime di altissima qualità. Ma ci viene tolta la possibilità di variare e di poter provare le innovazioni che Lorenzo sa proporre, ma che propone (scusate il gioco di parole) solo nei suoi percorsi di 6 o 10 portate, che qualcuno magari non vuole prendere nella loro totalità, o perchè troppo consistenti, o perchè vi è in esse qualche cosa di non gradito. Non è una critica, ripeto, è un semplice suggerimento, per dare a tutti la possibilità di esplorare le capacità dello Chef. Spero vivamente che ne possiate prendere nota.

  • Cris14 Marzo 2012

    Hai avuto modo di confrontarti su questo con Lorenzo? Sono stato a El Coq appena riaperto e me ha detto che l'attuale carta rappresenta ciò che lui voleva proporre da tempo e che vorrebbe seguire questa linea il più possibile. Sulla tua frase "o perchè vi è in esse qualche cosa di non gradito", non c'è nessun problema se comunichi cosa non ti fosse gradito, anche se ad onor di cronaca uno dei problemi con i degustazione che attingevano i piatti dalla carta, erano proprio i continui "limiti" posti dai clienti che impedivano allo chef di esprimersi liberamente (in senso positivo, non vorrei che la frase fosse equivocata). "Egoisticamente" preferivo avere un'opzione in più, in quanto con il precedente menù, quando non prendevo il degustazione: mia moglie alla carta piatti di "grande materia prima", io alla carta piatti di "cucina istintiva". Ora o scelgo il degustazione oppure come l'ultima volta devo seguire la mia signora e magari pranzare con davvero ottimi scampi o gamberi cucinati col forno a brace, quando di mio preferirei i piatti più concettuali. Se questo, però, è quanto lo chef si sente di proporre, credo sia giusto che segua questa linea, con grande coerenza, sapendo anche di non poter accontentare tutti.

  • Raigem14 Marzo 2012

    Ad essere sincero non ho così tanta confidenza da parlare apertamente con lo chef; in compenso gli ho fatto presente che per mia moglie è un problema mangiare un menù degustazione (troppe sono le cose che non mangia, purtroppo per lei), e gentilmente si è offerto di derogare alla norma "menù degustazione per tutto il tavolo", concedendomi eventualmente di fare un solo degustazione per me, e libera scelta per la moglie. Gli scampi ed i gamberi sono quelli che si è presa mia moglie l'ultima volta, notevoli (anche se un po' caretti, tanto da farmi sorgere il dubbio avessero sbagliato il conto, perchè 85 euro mi eran sembrati tantini). La mia comunque non era una critica, ma solo un suggerimento (e vedo che anche tu, ammetti di preferire di avere più opzioni). Comunque concordo sulla tua ultima frase, se questo è quello che si sente di proporre, giusto lo faccia; deve però tenere in considerazione anche i gusti dei clienti, e se non fossimo solo io e te a preferire un menù con più opzioni, ma metti il caso fossimo la maggioranza, credo converrebbe anche a lui prenderne atto.

  • Cris14 Marzo 2012

    Sul prezzo gamberi rossi e scampi, mi è capitato per mano casualmente la ricevuta pochi giorni fa e ricordo rispettivamente 2 x 13.50 e 3.5 x 14,00 per quanto riguarda i prezzi di quelle due portate (abbiamo poi mangiato altre portate). Non discuto se sia tanto o poco, ciascuno su questo ha il diritto di farsi la propria idea. Sulla questione "confidenza con lo chef", ho solo espresso quanto mi era stato detto, sono un cliente normalissimo e non del settore. So che lo chef ha piacere se dubbi / perplessità / curiosità vengono espresse a voce. La mia era semplice curiosità. Per quanto riguarda piatti di cucina istintiva alla carta e non solo nel degustazione, chiaro che da cliente un'opzione in più non poteva che farmi piacere :-)) Sostanzialmente mi sembra che la clientela de "El Coq" al momento sia composta da persone che si fanno un bel pò di strada per provare la cucina e che quando si spostano scelgono il degustazione, oppure clientela "locale" (in senso lato) che magari pranza con qualche portata di ottima materia prima ma senza la necessità impellente di provare alla carta i piatti più creativi. Unisci questo al fatto che lo chef voleva perseguire da tempo questa linea..e i giochi sono fatti. Mi scuso per la lungaggine dei post. ciao.

  • Carlo (TBFKAA)1 Aprile 2012

    adesso siamo a 90 euro....un paio d'anni di questo passo e farà invidia alle Calandre :D

  • Cris1 Aprile 2012

    Carlo, a memoria il menù a 90 euro è quello più ampio (10 portate), ma è stato introdotto con il nuovo menù di Febbraio. Il menù da 65 euro (6 portate) è quello che era passato da 50-55-65, ma non ha subito alcun aumento con la nuova carta. Probabilmente, ma dovrei controllare, è aumentato il prezzo dell'abbinamento vini al calice con lo stesso menù di 6 portate.

  • Carlo (TBFKAA)1 Aprile 2012

    ah ecco...tutto chiaro. Per fortuna sono aumentate le portate (le sei avevano avuto bisogno di una bella aggiuntina di quella strepitosa costata gallega)

  • Raffo2 Aprile 2012

    che somaro... :DDD

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