Passione Gourmet Viajante,Chef Nuno Mendes , Londra, Orson - Passione Gourmet

Viajante,Chef Nuno Mendes , Londra, Orson

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Visitato il 04-2024

Questa valutazione, di archivio, è stata aggiornata da una più recente pubblicazione che trovate qui

Recensione ristorante.

Per poter provare uno dei pochi ristoranti d’alta cucina londinesi davvero degni d’interesse (sì, perché qui gli stimoli semmai si provano in alcune cantine etniche da sogno tipo Koya o con i fasti del sushi e del sashimi di Yashin) bisogna essere un po’avventurosi. Lasciare i lussi di Belgravia o Knightsbridge e spingersi fino a Bethnal Green, nell’East End ancora poco imborghesito.
La Town Hall che è stata ristrutturata come bellissimo hotel che ospita il ristorante è un luogo di grande fascino (arrivateci con un po’ di anticipo e approfittatene per fare un giro al bar e non solo) e il ristorante stesso, messo su da qualcuno con la passione per l’interior design scandinavo, è davvero molto elegante.
Lo chef, Nuno Mendes, è un portoghese con un passato di giramondo ed è sicuramente un’interessante personalità, molto “nell’aria del tempo”, ma capace di mantenere una sua identità con nette influenze della sua terra d’origine, territorio davvero poco esplorato dall’alta gastronomia.
Non c’è menu alla carta e si sceglie tra le varie opzioni (attenzione: per tutto il tavolo) con diversi numeri di piatti.
Quella da 6 che abbiamo scelto è un ottima maniera (a 50 pound più il solito 12,5% di servizio) per conoscere per bene questa cucina e approfittare degli ottimi prezzi della ristorazione londinese a ora di pranzo.
S’inizia già bene con gli amuse-bouche iniziali (particolarmente riuscita la croquette di granchio) e i pani e burri sono una tentazione cui è difficile resistere, ma è meglio lasciare più spazio ai piatti.


Lo sgombro con lattuga e amarena è di materica irruenza, un ingresso piuttosto virulento, riequilibrato dalla soavità del successivo “cannellone” di pelle di latte con piselli e parmigiano, di chiara influenza Redzepiana.


Segue l’elegante rusticità dell’ “açorda” di gamberoni, rilettura raffinata di un classico della cucina portoghese che mette in risalto per sottrazione rispetto all’originale la grande qualità della materia prima

E da uno chef portoghese non si può non aspettarsi un exploit sul baccalà, che arriva puntualmente con il “baccalà dos Mundos”: confit con alga royal kombu e altre erbe marine seguito dalla trippa con cipolla e patata croccante. Davvero un duetto di infinite suggestioni e grande eleganza


Bella grinta nel secondo di carne, col maiale Maldonado con cereali e mandorle, che fa mettere in modo le mandibole con gran piacere (e placa le prevedibili ire dei più tradizionalisti masticatori contro le cucine troppo morbide)

Davvero strepitosa la riuscita del predessert di granita di marzapane con sedano e lime, cui la foto non rende giustizia

Ed è almeno “molto buono” il regressivo dessert finale di fragole con stracciatella e olio di pino.

Petit-fours di piacevole chiusura

Giusto accompagnamento quello di un buon Sancerre, Les Quarterons di Sébastien Riffault.
Una cucina e un’esperienza complessiva di grande piacevolezza anche grazie al servizio molto spontaneo e cordiale ma molto professionale.
Nota di merito finale per una colonna sonora raffinata e virtuosamente eclettica (e quando parte “Sound and Vision” di Bowie ti ritrovi a canticchiare “don’t you wonder sometimes?” mentre mangi il baccalà…)
Decisamente da non mancare.

il pregio : una cucina di ottima personalità

il difetto : menu obbligatoriamente uguali per tutto il tavolo

Vıajante,
Patriot Square, London E2 9NF
Tel: +44 (0) 20 7871 0461
Mail: info@viajante.co.uk
MENU da £28,50,70 a pranzo e £ 65,90 a cena

Visitato nell’agosto 2011

www.viajante.co.uk


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Orson

1 Commento.

  • Antonello24 Settembre 2011

    Questo è sicuramente un ottimo ristorante, che ho provato da poco. Una nota di merito va al rapporto qualità prezzo...A mio avviso tuttavia confrontandolo con altri posti italiani che si aggirano sulla stessa votazione, vedi Uliassi mi sembra un po' troppo sopravvalutato...Questo anche in virtù del fatto che gli accostamenti di materie prime usate non sono sempre tanto originali...

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