Passione Gourmet Ratanà , Milano . Alberto Cauzzi - Passione Gourmet

Ratanà , Milano . Alberto Cauzzi

Recensito da Presidente

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Visitato il 04-2024

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Questa valutazione, di archivio, è stata aggiornata da una più recente pubblicazione che trovate qui

Recensione ristorante.

Provate ad aprire il sito internet e capirete. Verrete accolti da Antonio Albanese che, sulle note suadenti dell’ormai storico sottofondo, mostrerà la grottesca macchietta del sommelier rotea-calici ed annusa profumi.

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Una capacità comunicativa corporale unica quella di Albanese, che non potrà che farvi sorridere. Quanti ne abbiamo visti, di amici eno-strippati, comportarsi in quel modo. Certo, quella è ovviamente una iperbole, che però nasconde un fondo di realtà. Ebbene Antonio Albanese, con un gruppo di amici, ha deciso di aprire questo ristorante a Milano per poter mangiare, lui siciliano doc trapiantato “giù al nord”, un ottimo risotto alla milanese ed una formidabile “cuteletta”.

E qui al Ratanà il risotto è ottimo e la cotoletta impareggiabile, certo, ma ad un prezzo (30 euro in carta per la cotoletta) decisamente troppo elevato. La qualità della materia prima è indiscutibile, come indiscutibile è la lettura filologica della cotoletta, bassa ad orecchio di elefante. Buono anche il risotto al bitto e riduzione di sassella così come la lingua con patate ed il galletto amburghese al pepe.

Ben fatto il piatto unico, quel riso giallo e osso buco, piatto-simbolo di Milano, consumato indistintamente dal vecchio borghese in compagnia della moglie, al tavolo di fianco, così come dalla giovane coppia di sposini “alternativi” (dello stesso sesso) ed infine, due tavoli più in la, dal gruppo di giovani ragazzi in procinto di trasferirsi, finita la cena, in uno dei locali-discoteche alla moda del centro.

Solo discreti i dolci, troppo simili alla torta della nonna, per intenderci. Interessante la proposta, dalle 18.30 alle 20.30, di aperitivo con mini tapas in accompagnamento, che qui correttamente si chiamano in “rubitt”, tradotto letteralmente piccoli pezzi preziosi. Una cantina interessante, con una offerta per niente banale, con ricarichi medi, anche se la carta va ispezionata con attenzione, trovandosi a tratti di fronte alcune proposte a prezzi elevati. Ristorante-spazio incontri Ratanà, ora annegato tra rottami industriali e gru in movimento, è situato nel pieno centro della nuova area ex-varesine di Milano.

Quella che, tra qualche tempo e crisi permettendo, diventerà il polo centrale della Milano economica. E quindi, parafrasando il buon Albanese, Alegher Alegher … 😀

Lingua “al verde”.

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Risotto, Bitto, riduzione di Sassella.

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Galletto Amburghese…

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Cotoletta.

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Crumble di mele.

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il pregio : Una cucina milanese ben eseguita

il difetto : Prezzi elevati.

Ratan�
Via de Castillia 28
Milano
tel. ( +39 ) 02 87128855
Coperti :50
Alla carta : 50 Euro
Aperto tutti i giorni fino a mezzanotte

http://www.ratana.it/

Visitato nel mese di Dicembre 2009

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Alberto Cauzzi

22 Commenti.

  • Fabrizio27 Dicembre 2009

    mi sembra un po' cotta l'orecchia d'elefante o è solo la luminosità della foto?

  • alberto cauzzi27 Dicembre 2009

    Cotoletta croccante ma umidaal punto giusto. Era perfetta, a quel prezzo ci mancherbbe :-)

  • tunde27 Dicembre 2009

    i prezzi della carta del vino sarebbero proibitivi? a Milano, in un ristorante del genere? a me sembrano più che onesti.

  • Sara28 Dicembre 2009

    Ciao, grazie della segnalazione! Sono andata a dare un'occhiata al sito e la carta dei vini è online, devo dire anche io con Tunde che mi sembra che i ricarichi siano più che corretti sinceramente... Sara

  • Il Guardiano del Faro28 Dicembre 2009

    Incuriosito dalla piccola questione vinicola, sono andato a leggermi la carta vini online . Dovrebbe essere il mio tema principale, ma siccome ultimamente pratico poco , vado a curiosare il lavoro degli altri. :-) Senza permettermi di entrare nello specifico delle scelte dei produttori e delle denominazioni, si delinea una condivisibile barriera d'ingresso sulla soglia "onesta" dei 15/16 euro qualsiasi prezzo si sia pagato all'origine . Questo consente di essere coerenti sull'offerta dei calici singoli , anche se non specificato da quanti cl, che si collocano mediamente tra i 3 i 4 euri. Punte a 6 e a 9 comunque corrette. Sulla media delle proposte in bottiglia il ricarico può essere identificato tra il 250 e il 300% , che probabilmente a Milano è visto come un giusto ricarico. Ma anche su questo dettaglio bisognerebbe sapere cosa è stato acquistato in enoteca , cosa dai distributori e cosa direttamente dai produttori... Forse megli occuparsi di cucina ;-)

  • alberto cauzzi28 Dicembre 2009

    Sassella Vigna Regina 1999 - Enoteca 23 Euro - Ratanà 60 Euro Vitovska Skerk - Enoteca 16 Euro - Ratanà 29 Euro Questi i prezzi che mi han colpito, forse altri sono a ricarichi inferiori, ma comunque mi pare elevati per il locale, no ?

  • velavale29 Dicembre 2009

    250-300 non è tantucchio su che media dovrebbero stare i ristoranti?

  • bang29 Dicembre 2009

    Ricarichi elevati se si considera che l'enoteca di solito ricarica dal 50% in su rispetto al prezzo pagato al distributore o produttore, che dovrebbe essere più o meno lo stesso prezzo pagato dal ristorante. Il che significa che il sassella potrebbe costare al ristoratore 15 euro e il Vitovska 10.

  • Il Guardiano del Faro29 Dicembre 2009

    Fai bene ad usare il condizionale, perchè ognuno a casa sua fa ciò che vuole. Posso dirti che nei diversi locali dove ho collaborato, generalmente si applicava la fascia minima d'ingresso per tutti i prodotti che costavano pochi euro all'origine. Quindi come in questo caso attorno ai 15 - 16 euro . Sui prodotti di fascia media si faceva il doppio + iva , mentre sulle bottiglie già costose all'acquisto (sopra i 100 euro) si applicava un margine tra il 30 e il 60 % . In questa specifica carta, dovessi scegliere tre vini diversi che berrei volentieri senza salire troppo di costo, questi sarebbero il Franciacorta di Cavalleri s/a a 30 euro , il Vorberg di Terlano 07 a 21 euro e il Nebbiolo di Cappellano 06 a 28 euro . Il Barolo 04 di Cappellano a 110 euro proprio no!

  • Ostedanilo29 Dicembre 2009

    Ciao a tutti, Sono Danilo, uno dei soci del Ratanà e il responsabile della dibattuta carta dei vini! Prima di tutto, grazie della recensione: sia per ciò che vi è piaciuto, sia per le critiche che ci muovete, in tono molto garbato e costruttivo: come sapete, il ristorante è aperto da pochi mesi e le opinioni informate degli appassionati sono davvero importanti per noi. In particolare, grazie a Guardiano del Faro per la sua documentata "difesa d'ufficio": molte delle cose che avrei voluto puntualizzare sono già state dette da lui. Vorrei condividere con voi solo un altro paio di riflessioni, e farvi magari qualche numero. La nostra fascia minima di ingresso è ancora più bassa di quella che Guardiano menzionava (come nel caso del San Colombano a 12.50 e della Bonarda dello stesso prezzo), ma il suo discorso è condivisibile e ci ispiriamo alla stessa matematica per i ricarichi. Ci sono alcune eccezioni, in entrambe le direzioni, ovvero prezzi un po' più alti o un po' più bassi. Ad esempio, il Sito Moresco 07 di Gaja è in carta con ricarico minore del 100%, perchè ne abbiamo acquistata una quantità importante e vogliamo promuoverlo. Un ricarico più alto del canonico 100% hanno i Sassella citati, e la spiegazione è semplice: questi sono vini straordinari, ai quali sono molto affezionato, ma anche di non facile approccio: diciamo che li tengo in cantina perchè credo aumentino la caratura e la distinzione della nostra selezione, ma allo stesso tempo spesso... ci restano a lungo. Questo significa costi di gestione più alti del normale, e quindi un maggiore ricarico. Per finire: la Vitoska di Skerk ci costa esattamente la metà del suo prezzo in carta, da distributore (e nelle ultime 3 vendemmie ha subito degli aumenti progressivi), mentre il Barolo di Cappellano 04 è a piede franco e costa significativamente più di un Barolo "normale": per la cronaca, è in carta con un ricarico sensibilmente inferiore al 100%. Grazie della pazienza a chi avrà letto fino a qui, e buon anno a tutti! Danilo

  • Presidente29 Dicembre 2009

    Grazie a Danilo per la sportività e la gentilezza con cui è intervenuto. Torni a trovarci, Milano è piuttosto gettonata da queste parti.

  • Alberto Cauzzi29 Dicembre 2009

    Grazie Danilo per il tuo intervento e per le precisazioni. La sera che ho avuto il piacere di cenare da voi ho bevuto un Fiamme Antiche 2002 di Ar.Pe.Pe., produttore che conosco e apprezzo da tempo. In quel caso, un fuoricarta, mi è stato attribuito un costo di 60 euro, credo converrai molto distante dal 100% di ricarico. Le riserve di Ar.pe.Pe. poi, e il Vigna regina è una di queste, vengono messe in commercio a 8/9 anni dalla vendemmia e quindi riposano si in cantina, ma direttamente dal produttore. Leggendo la carta poi ho scorto altri ricarichi elevati, a cui tu però hai dato la tua personale spiegazione, e di questo ti ringrazio. Io, da parte mia, correggerò quel "ma a prezzi proibitivi, con ricarichi da Milano da Bere" con un più corretto, spero tu convenga, "con ricarichi medi, anche se la carta va ispezionata con attenzione, trovandosi a tratti di fronte alcune proposte a prezzi elevati". Grazie ancora per l'intervento, ci piacerebbe che altri tuoi colleghi seguano le tue orme. Complimenti ancora a te ed al cuoco, gran bella novità a Milano ... Buon Anno anche a voi e ... Alegher Alegher :-)

  • velavale29 Dicembre 2009

    da provare comunque se non altro perchè albanese è l'unico comico di cui ho l'autografo e ho detto tutto!! la prossimavolta che salgo a milano lo proverò

  • Ostedanilo30 Dicembre 2009

    Stacco ora dal lavoro e torno al pc! Grazie a Presidente del suo benvenuto, tornerò senz'altro spesso: prima di essere un ristoratore, sono soprattutto un ghiottone e sono certo di poter trovare qui molte segnalazioni meritevoli. Alberto: mi sto spremendo le meningi per identificare la circostanza della tua visita. Sei proprio certo che si trattasse di un Fiamme Antiche e non di un Ultimi Raggi, sempre del 2002, attualmente presente in carta? Non ricordo di aver mai venduto un Fiamme Antiche, e mi rammaricherei molto di averlo venduto a quella cifra, che non sarebbe giustificata nemmeno nell'ottica che menzionavo sopra. Per quanto riguarda il tempo trascorso dalle riserve di Ar.pe.pe in cantina, hai certamente ragione, ma temo tu possa aver frainteso il mio discorso - forse un po' oscuro per eccesso di diplomazia: quello che intendevo non è che le bottiglie restino a lungo in cantina da me per migliorarsi (non che questo non avvenga, però) bensì che non sono così facili da vendere, e che quindi la loro permanenza in magazzino - e dunque, sulle nostre spese - è mediamente più alta. Naturalmente, ciò significa che i prezzi di queste bottiglie non saranno ritoccati al rialzo nel corso dei prossimi anni. Grazie a tutti di nuovo, a presto. Da domani saremo in vacanza per qualche giorno e ne approfitterò per tornare a Lione: consigli benaccetti! Danilo

  • franco francese30 Dicembre 2009

    Una situazione evoluta che si possa in qualche maniera paragonare alla vostra potrebbe essere la rinnovata Mere Brazier ?

  • edoardo pollini5 Gennaio 2010

    ieri 4 gennaio la segreteria telefonica recitava che il ristorante era chiuso fino al 3 incluso, peccato non dicesse che era chiuso anche il 4 peccato non un grande inizio

  • Kriss5 Gennaio 2010

    l'Ostedanilo non sarà tornato in tempo da Lione. Hai riprovato oggi? Sono in pensiero.

  • Ostedanilo6 Gennaio 2010

    Eh ma questo è un tiro al piccione... La segreteria l'ho incisa io in persona e dice dal 31 al 6 compresi! :) Da domani torniamo in pista, buon anno a tutti!

  • azazel6 Gennaio 2010

    allora da domani piccione per tutti!

  • andrea7 Gennaio 2010

    oggi ho pranzato al ristorante "Ratanà", incuriosita da quanto da voi scritto e sempre alla ricerca di nuove esperienze gastronomiche. buono il risotto allo zafferano e quello con zola e pistacchi, gradevole l'antipasto di melanzane ed il patè di vitello. la cotoletta purtoppo, a prescindere dai gusti individuali circa lo spessore, è sottilissima e dopo due minuti che mi è stata servita si è trasformata, a causa dell'inevitabile raffreddamento, in una suoletta dalla panatura gommosa, immangiabile. la cosa grave non è che chiedano 30 euro per questo piatto, ma che la sua esecuzione sia completamente sbagliata da un punto di vista tecnico. sono convinta che le critiche siano uno strumento di crescita. tornerò al ratanà e lo proporrò agli amici perchè complessivamente è un luogo gradevole e si mangia in modo discreto, ma assolutamente dirò di evitare la cotoletta alla milanese.

  • Kriss7 Gennaio 2010

    Alègher!

  • Marco13 Gennaio 2010

    Sarò banale, superficiale, non capirò sicuramente il mercato ma non riesco a spiegarmi come una cucina povera come quella milanese fatta di materie prime povere e preparazioni semplici possa arrivare a costare certe cifre.

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