Passione Gourmet 10 Gennaio 2017 - Passione Gourmet

La Madernassa

Poche regioni italiane acquistano un fascino pari a quello delle Langhe, nella stagione autunnale. Colori, profumi, sapori, atmosfere: la terra parla ad ognuno dei nostri sensi e se i nostri sensi sono quelli di appassionati gourmet è impossibile restarne indifferenti.
Da Alba ci inerpichiamo verso il vicino borgo di Guarene, imboccando una strada di campagna qualche centinaio di metri prima di arrivare nel nucleo storico. Attorno a noi vigneti, orti e piantagioni di frutta, più in lontananza i colli del Roero parzialmente coperti dalla tipica bruma autunnale, che la sera acquistano un fascino del tutto particolare. Raggiungiamo la nostra meta: un casale recentemente ristrutturato in un elegante resort di charme, con elementi di design ma con un caloroso rispetto del passato, completo di piscina, lounge bar, possibilità di pernottamento in strutture poco distanti e, ultimo ma non certo in importanza, un ristorante dalle alte ambizioni gourmet.

Ai suoi fornelli ormai già da un paio di anni un giovanissimo, Michelangelo Mammoliti, 100% piemontese, compaesano di Matteo Baronetto con alle spalle un curriculum su cui, non c’è da dubitarne, chiunque ambisca a questa professione metterebbe la firma: gli esordi con Marchesi, l’incontro con Stefano Baiocco, gli oltre cinque anni trascorsi in Francia, alle corti di Alain Ducasse, Pierre Gagnaire, Yannick Alléno e Marc Meneau. E poi i viaggi in terre e culture lontane, in Libano, in Giappone, alla costante ricerca di nuove conoscenze e nuove suggestioni. Tutti spunti che ritroveremo nella sua cucina: una base di partenza certamente focalizzata sulla tradizione piemontese a tutto tondo, ma ricca di contaminazioni culturali maturate da esperienze e peregrinazioni. Tanta Francia, certo, nella cura maniacale dei piatti, nella gestione delle salse, nella grande passione per il mondo vegetale, di produzione peraltro tendenzialmente propria, inteso non come mero elemento decorativo bensì come parte attiva della costruzione dei piatti, ma anche l’esotismo, le tecniche di preparazione e le fragranze orientali.

Una cucina che già sorprende, per la profondità degli spunti e della gestione estetica, soprattutto in rapporto alla giovane età dello chef. Una cucina che non è ancora perfetta, d’altronde sarebbe ingiusto e scorretto pretendere che già lo fosse. A una tale raffinata complessità di suggestioni e accostamenti e a una tale sicurezza nel gesto estetico non sempre durante la nostra cena è infatti corrisposta quella chiarezza al palato, quella definizione dei piani gustativi, quella personalità che ci aspettavamo, mentre in alcune proposte è mancata la chiusura perfetta del cerchio.
L’impressione complessiva è che comunque Michelangelo non osi ancora spingersi su terreni particolarmente rischiosi, e non ci sentiamo di biasimarlo o di penalizzarlo per questo, gli obiettivi per il momento sono altri ed è giusto che sia così, coerentemente con la massima che torreggia sopra la cucina: «Lascio agli altri la convinzione di essere i migliori, per me tengo la certezza che nella vita si può sempre migliorare».
Confidiamo comunque che, sempre nel segno di questa filosofia, con il tempo egli possa prendere coraggio e spingere di più sull’acceleratore, conferendo maggior forza propulsiva a spunti ed accostamenti che già ora appaiono intriganti e senz’altro meritevoli di essere ulteriormente approfonditi.
L’impressione, al netto di queste piccole critiche che ci permettiamo di esplicitare, è comunque quella di un giovanissimo talento di cui sentiremo parlare e di cui sicuramente parleremo ancora, seguendolo con costanza: andatelo a conoscere, ne vale davvero la pena.

Due parole su servizio e cantina: il primo, salvo qualche piccola lieve defaillance, si dimostra all’altezza del livello attuale del locale mentre alla seconda, ovviamente indirizzata prevalentemente alla produzione della zona, va un plauso per l’onestà dei ricarichi e la possibilità di accesso a partire da prezzi davvero irrisori.

La via di avvicinamento al ristorante.
La Madernassa, Chef Michelangelo Mammoliti, Guarente, Cuneo, Piemonte
Visione di insieme.
La Madernassa, Chef Michelangelo Mammoliti, Guarente, Cuneo, Piemonte
L’accesso.
La Madernassa, Chef Michelangelo Mammoliti, Guarente, Cuneo, Piemonte
La piscina.
La Madernassa, Chef Michelangelo Mammoliti, Guarente, Cuneo, Piemonte
L’ingresso.
ingresso, La Madernassa, Chef Michelangelo Mammoliti, Guarente, Cuneo, Piemonte
La sala di accoglienza, per aperitivi o degustazione di vini.
La Madernassa, Chef Michelangelo Mammoliti, Guarente, Cuneo, Piemonte
La selezione di distillati e… di guide gastronomiche.
distillati, La Madernassa, Chef Michelangelo Mammoliti, Guarente, Cuneo, Piemonte
Una delle sale.
sala, La Madernassa, Chef Michelangelo Mammoliti, Guarente, Cuneo, Piemonte
La mise en place.
mise en place, La Madernassa, Chef Michelangelo Mammoliti, Guarente, Cuneo, Piemonte
Le bollicine d’apertura.
alta langa, La Madernassa, Chef Michelangelo Mammoliti, Guarente, Cuneo, Piemonte
I primi stuzzichini: “Canapè”.
Tubo croccante con besciamelle di funghi porcini.
Barba Juan di pollo.
Bavarese di Parmigiano Reggiano 36 mesi.
stuzzichini, La Madernassa, Chef Michelangelo Mammoliti, Guarente, Cuneo, Piemonte
Tuile al nero di seppia, tartare di gambero di Mazara del Vallo marinato al pepe di Timut e limone alla marocchina, cromesquis di foie gras.
benvenuto, La Madernassa, Chef Michelangelo Mammoliti, Guarente, Cuneo, Piemonte
Amuse bouche.
“Polenta e baccalà”.
amuse -bouche, La Madernassa, Chef Michelangelo Mammoliti, Guarente, Cuneo, Piemonte
Tipologie di pane, sfoglie al sentore di cappero, burro bianco salato.
pane, La Madernassa, Chef Michelangelo Mammoliti, Guarente, Cuneo, Piemonte
“Astrattismo omaggio a Kandinsky”.
Lingua fondente, bagnetto rosso e verde, crema di pane della tradizione fermentato.
La lingua fondente viene accompagnata da una crema al peperone rosso, peperone giallo e bagnetto verde tipicamente piemontese. Nella cocotte crema di pane della tradizione che viene fermentato, accompagnato da una cialda di pane ripresa anche sul piatto.
Più accomodante di quanto la denominazione potrebbe lasciar intendere; un’elegante apertura di suggestione pittorica e decisa preponderanza vegetale, uno dei tratti salienti della cucina di Mammoliti. Piatto di bella freschezza, in cui coerentemente con l’ispirazione e con il gesto estetico non avremmo tuttavia disdegnato una maggiore spinta propulsiva sul fronte gustativo, in particolare nella differenziazione delle varie componenti.
lingua, La Madernassa, Chef Michelangelo Mammoliti, Guarente, Cuneo, Piemonte
Un Arneis delle Langhe.
arnesi, La Madernassa, Chef Michelangelo Mammoliti, Guarente, Cuneo, Piemonte
“Perla bianca”.
Noce di capasanta arrostita nella sua conchiglia, con burro di tartufo bianco d’Alba e salsa alla bagna cauda.
La capasanta viene arrostita nella sua conchiglia, glassata nella crema di zucca, e accompagnata da un’emulsione alla bagnacauda.
Variazione della capasanta presente in carta, verosimilmente pensata per l’abbinamento con il tartufo bianco che, però, non si mostra con la personalità per la quale è giustamente apprezzato. L’emulsione alla bagna cauda, per quanto pregevole per finezza ed eleganza se considerata come elemento a sé stante, non possiede il carattere necessario ad impedire da sola il raggiungimento del punto di appagamento ben prima della completa fruizione del piatto. Un peccato, in quanto una più accentuata mineralità avrebbe portato ad esiti ben più apprezzabili. Non fraintendeteci: piatto buono ma da rivalutare in presenza di un tartufo di maggior impatto.
perla bianca, La Madernassa, Chef Michelangelo Mammoliti, Guarente, Cuneo, Piemonte
“Sottobosco”.
Mousseline di patate della bisalta affumicate, quinoa cotta in un brodo di sottobosco, lumache in fricassea.
Consistenze, profumi e sapori per un bel piatto di intensa mineralità, accentuata dall’utilizzo del carbone vegetale. Un boccone di terra tipicamente langarola, nel senso positivo del termine. Molto buono.
sottobosco, La Madernassa, Chef Michelangelo Mammoliti, Guarente, Cuneo, Piemonte
Un ulteriore bianco di langa.
vino, La Madernassa, Chef Michelangelo Mammoliti, Guarente, Cuneo, Piemonte
“BBQ”.
Spaghetti “Pastificio dei Campi” cotti al barbeque con un brodo di prosciutto crudo di Cuneo.
La pasta viene mantecata in un burro affumicato nel Weber e accompagnata da un crumble e dall’olio di prosciutto crudo di Cuneo, oltre a una spruzzata di polvere di carbone vegetale.
Nonostante la sua giovinezza, già un signature dish e a ben ragione. Piatto goloso, di piacere primitivo e bella caratterizzazione gustativa. Avendo il tartufo in questo caso un ruolo non essenziale, il suo scarso apporto non condiziona la riuscita del piatto, né in positivo né in negativo, ma non importa: davvero ottimo anche così.
bbq, La Madernassa, Chef Michelangelo Mammoliti, Guarente, Cuneo, Piemonte
Si passa a un rosso.
vino, La Madernassa, Chef Michelangelo Mammoliti, Guarente, Cuneo, Piemonte
“Cubix”.
Ravioli ripieni di anguilla arrostita allo yakitori, barbabietole cotte in un dashi di Parmigiano Reggiano, emulsione al rafano.
Una grande protagonista della cucina tradizionale piemontese presentata con affascinanti suggestioni italo-nipponiche. Di grande eleganza l’emulsione al rafano, incisiva e al tempo stesso discreta, più misurato invece l’apporto del Parmigiano Reggiano.
cubix, La Madernassa, Chef Michelangelo Mammoliti, Guarente, Cuneo, Piemonte
Il piatto in arrivo, prima del servizio.
rombo, La Madernassa, Chef Michelangelo Mammoliti, Guarente, Cuneo, Piemonte
“Mi sono stufato”.
Rombo stufato in olio di chorizo, condimenti iodati, coriandolo.
Piatto in cui è possibile intravvedere quali potenzialità si celino nello chef quando decide di premere un po’ sull’acceleratore gustativo. Iodio (rombo, riccio di mare, emulsione di cappero), terra (porro di Cervere arrostito), suggestioni orientali (coriandolo), tutto contribuisce a un piatto armonioso ma di carattere. Bravo!
rombo, La Madernassa, Chef Michelangelo Mammoliti, Guarente, Cuneo, Piemonte
Si sale con un Nebbiolo di Alba.
nebbiolo, La Madernassa, Chef Michelangelo Mammoliti, Guarente, Cuneo, Piemonte
“Natura”.
Petto di piccione arrostito al Weber, rabarbaro impregnato all’ibisco e jus di mais tostato.
Eccessiva deriva su toni tendenzialmente dolci sul piatto principale di carne, non essendo il rabarbaro né la tostatura del mais sufficienti per offrire un proporzionato contrappunto. Comunque un buon piatto.
piccione, La Madernassa, Chef Michelangelo Mammoliti, Guarente, Cuneo, Piemonte
“Infusion”.
Infuso di fiori di ibisco, zenzero e verbene.
Reset del palato all’insegna di una pulente acidità, con simpatica continuità dal piatto precedente (ibisco).
infuso, La Madernassa, Chef Michelangelo Mammoliti, Guarente, Cuneo, Piemonte
Un Moscato Passito per la parte dolce.
passito, La Madernassa, Chef Michelangelo Mammoliti, Guarente, Cuneo, Piemonte
“Raggio di sole”.
Bocconcini fondenti al mandarino, mousse al moscato, melone giallo impregnato al mango.
Dolce non particolarmente ambizioso, ma di bella freschezza tenuta viva dalle componenti acide.
raggio di sole, La Madernassa, Chef Michelangelo Mammoliti, Guarente, Cuneo, Piemonte
A chiudere un Barolo chinato.
barolo chinato, La Madernassa, Chef Michelangelo Mammoliti, Guarente, Cuneo, Piemonte
“Cardasplash”.
Raviolo idrosolubile, ripieno di pralinato di nocciole Gentile delle Langhe, caffè aromatizzato al cardamomo.
Un ricordo del percorso dello chef in Medio Oriente, in particolare del caffè al cardamomo degustato a Beirut e del Narghilè che usava fumare quando beveva il caffè. Il raviolo va immerso con la pinzetta e degustato il prima possibile.
raviolo, La Madernassa, Chef Michelangelo Mammoliti, Guarente, Cuneo, Piemonte
Una sbirciata in cucina a servizio terminato.
cucina,La Madernassa, Chef Michelangelo Mammoliti, Guarente, Cuneo, Piemonte