Passione Gourmet Gellius, Chef Alessandro Breda, Oderzo (TV) - Passione Gourmet

Gellius

Ristorante
Calle Pretoria, Riviera Monticano 6, Oderzo (TV)
Chef Alessandro Breda
Recensito da Giovanni Gagliardi

Valutazione

14/20 Cucina prevalentemente classica

Pregi

  • Cucina classica, ben eseguita.
  • Location suggestiva.

Difetti

  • Tempi di servizio migliorabili.
  • Selezione dei vini offerti in abbinamento al menu degustazione non entusiasmante.
Visitato il 06-2016

Il connubio tra mura romane ed elementi di design ultramoderni rende assolutamente originale e fascinoso l’ambiente del Gellius. Al punto che quasi meriterebbe una visita anche a prescindere dalla cucina.
Si ha la sensazione di mangiare all’interno di un sito archeologico arricchito però da elementi di raffinata modernità. In particolare il nome del ristorante trae origine dal fatto che tra i reperti del luogo pare vi fosse anche la lapide del patrizio romano Caio Gellius.

Al Gellius si è aggiunto in epoca recente un bistrot, il Nyù, dove cucina e sala costituiscono un unico ambiente che dà l’idea di un museo con elementi high tech. La cucina del bistrot, curata da Daria Casamichele, propone a pranzo un light lunch, mentre la sera la proposta è più strutturata seppure nel solco di una grande semplicità ed immediatezza, a prezzi poco più alti di quelli di una trattoria.
E poi c’è la cucina del ristorante stellato, affidata dall’ormai lontano 2001 alle esperte mani di Alessandro Breda, cuoco formatosi frequentando prestigiose cucine in Italia e all’estero quali il Four Seasons a Londra, l’Enoteca Pinchiorri, Tantris a Monaco di Baviera e, last but not least, approdando alla corte del Maestro Gualtiero Marchesi.

Scuola classica, quindi, come classica si rivela la sua cucina. Sulle note dell’eleganza Breda declina preparazioni con mano ferma da cuoco navigato qual è, mettendo in mostra una conoscenza delle tecniche di cucina non indifferente. Anni di studio e sacrificio che oggi si esplicitano sul calore sprigionato dalla fiammante Molteni di guardia in cucina. Una filosofia che abbraccia i ricordi dei pasti preparati dalle nonne la domenica in chiave moderna, fatta di fuochi, padelle sfrigolanti e forni roventi. Tecnica ineccepibile dunque al cospetto di una vena nostalgica perfettamente contestualizzata con la location.
In un omaggio al territorio, quella provincia trevigiana che all’ombra delle Dolomiti scorge la laguna veneziana all’orizzonte, la carta si divide equamente tra piatti di terra e di mare. Una cucina che si pone l’obiettivo di voler andare incontro al gusto dei più, disegnando traiettorie morbide percorse ad una velocità di crociera utile per godere del paesaggio circostante.

Il servizio disteso e cordiale, nonostante le tempistiche migliorabili, introduce una carta dei vini importante che propone un vasto assortimento di etichette italiane (Piemonte in primis) ed internazionali. Ci si sente immersi in ambiente delicato e accogliente, discretamente distaccato dal resto del mondo, ambizioso e un po’ narciso. Tutto lascia presagire ad una ricerca stilistica minuziosa, eppure, nella nostra ultima visita, abbiamo percepito un po’ di stanchezza, intesa non in termini di esecuzione dei piatti, ma purtroppo nella concezione degli stessi. Il menù degustazione proposto a sorpresa di sorprendente rivela ben poco. Durante il pasto si alternano piatti più convincenti come il Risotto, goloso e perfettamente eseguito che si fa apprezzare anche per la precisione della cottura, o i Tortelli (al cacao) di mandorle con polvere di acciughe, ad altri meno stimolanti come la Costata di manzo servita con crema di patate al limone.
Una cena che assomiglia ad una conversazione attesa e sostenuta con l’amico di una vita, che però pecca in brillantezza. Troppi i piatti incastrati nel limbo della piacevolezza, che pur non deludendo mai non riescono nemmeno a convincere del tutto. Sarebbe lecito quindi aspettarsi di più da un cuoco come Breda, che negli anni ha fatto vedere di saper padroneggiare l’arte come pochi altri colleghi.

Spugna di arachidi con gel di arancia

spugna di arachidi, Gellius, Chef Alessandro Breda, Oderzo, Treviso

Molto buono il Burro alla nocciola

burro alla nocciola, Gellius, Chef Alessandro Breda, Oderzo, Treviso

Zucchine fritte e alghe

zucchine fritte, Gellius, Chef Alessandro Breda, Oderzo, Treviso

Crema di cipolla, pancetta croccante, pane di segale

crema di cipolla, Gellius, Chef Alessandro Breda, Oderzo, Treviso

Il degustazione inizia con la freschezza di sapori e la delicatezza della Ricciola marinata in ceviche di frutta e in tempura, piatto sostanzialmente mono-ingrediente che gioca molto sulle diverse consistenze al quale avrebbe giovato secondo noi anche un più marcato contrasto tra le temperature

ricciola marinata, Gellius, Chef Alessandro Breda, Oderzo, Treviso

Tortelli (al cacao) di mandorle, polvere di acciughe, parmigiano soffiato

tortelli al cacao, Gellius, Chef Alessandro Breda, Oderzo, Treviso

Risotto con finferli e mortadella croccante mantecato al cremino di Vezzena. Sopra, un giro di salsa al vino rosso

risotto, Gellius, Chef Alessandro Breda, Oderzo, Treviso

Costata di manzo disossata, crema di patate al limone

costata di manzo, Gellius, Chef Alessandro Breda, Oderzo, Treviso

Cioccolato bianco, fragola, rabarbaro e sorbetto al sambuco

dessert, Gellius, Chef Alessandro Breda, Oderzo, Treviso

Piccola pasticceria

piccola pasticceria, Gellius, Chef Alessandro Breda, Oderzo, Treviso

Dida foto dodici.

Gellius, Chef Alessandro Breda, Oderzo, Treviso

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