Il nome è magico: pare che la parola Abracadabra non sarebbe altro che una particolare trascrizione dell’originale Abraxàs.
Il luogo è, se possibile, ancora più magico: Campi Flegrei.
La zona che si estende a ovest di Napoli, oltre la collina di Posillipo e arriva fino a Capo Miseno. Luoghi di grande fascino, assolutamente poco sfruttati dal punto di vista turistico e di conseguenza poco conosciuti dal grande pubblico, eppure vi assicuriamo meritano di essere scoperti.
Territori sulfurei, vibranti, scolpiti da moti tellurici ed eruzioni vulcaniche. Qui, circondato da tre laghi, il lago di Fusaro, il lago d’Averno (dove secondo Omero e Virgilio si trovava l’ingresso agli Inferi) e il lago di Lucrino, troverete Abraxas.
Il patron, l’artefice di questo angolo di buon gusto, è Nando Salemme, appassionato gourmet e grande conoscitore dei prodotti del territorio. E’ lui che, più di dieci anni fa ormai, in una zona piena di discoteche e mega-locali da cerimonie, ha deciso di scommettere su qualcosa di radicalmente diverso.
Il locale si articola su due piani e gode di una suggestiva terrazza con affaccio sui laghi, davvero imperdibile nella bella stagione. L’atmosfera piacevolmente conviviale, i tavoli ben distanziati e il servizio rapido e informale contribuiscono a fare di Abraxas un posto dove si sta molto bene e si finisce sempre per tornare.
La cucina non è di mare, è cucina di terra. Più precisamente è cucina della terra. Di questa terra vulcanica, unica, i cui orti sono capaci di regalare prodotti che hanno pochi uguali in Italia.
Sarà sufficiente assaggiare la bruschetta con i pomodori del Piennolo per capire di cosa stiamo parlando. Pane cafone, olio extravergine, origano e i pomodorini più buoni del mondo. Semplicemente.
Ma qui sono imperdibili tutti gli antipasti serviti in numerose portate all’inizio del pasto, come è di usanza in zona. Una sequenza non banale con zucchine, melanzane, ortaggi fantastici a farla da padrone, e poi un favoloso casatiello.
Altro punto di forza della cucina sono i primi, perfettamente eseguiti, ricchissimi di sapore ma non per questo pesanti, e le carni alla brace della cui frollatura si occupa il patron in persona.
Non male i secondi “cucinati” (li definiamo così per distinguerli dalle ottime proposte alla brace) che però si rivelano un filo inferiori rispetto al resto.
Carta dei vini sufficientemente ampia in relazione alla tipologia di locale, con particolare attenzione ai vini del sud. Unica pecca è che più di un vino tra quelli in carta non era disponibile.
Abraxas si conferma una bella realtà ormai consolidata e di successo in una zona bellissima ma non facile. Complimenti a Nando Salemme e a tutta la sua squadra.
Fragranti Polpettine di zucchine in salsa Bernese.
Vitello tonnato con panzanella di verdurine.
La favolosa Bruschetta con i pomodori del piennolo.
Stracciata di melanzane.
Primosale di capra.
Notevole il casatiello.
Ottimi i Campotti di Gragnano (Pastificio Dei Campi) con pesce serra e fiori di zucca. Ad arricchire e ad ingentilire il piatto una chicca assoluta, fiocchi di Fabula, lo straordinario formaggio fresco di bufala del caseificio Il Casolare di Alvignano in provincia di Caserta.
Lussurioso e conditissimo il Sartù di riso con zucchine, provola e salsiccia su salsa al parmigiano. Riuscita rielaborazione di un grande classico.
Spezzatino di marchigiana brasato all’aglianico con purè di patate.
Polpette di scottona con mozzarella di bufala su foglia di limone.
Di ottimo livello la millefoglie scomposta alle fragoline che conclude il pasto.
Il nostro compagno di viaggio, uno dei più interessanti rossi campani da uve Pallagrello in prevalenza con piccole aggiunte di Casavecchia e Aglianico.