Lo Stadtpark è il polmone verde di Vienna, uno degli angoli più belli nel centro della capitale austriaca.
In questa zona della città e, precisamente, sulla sponda in cui termina il Wienfluss, Heinz Reitbauer conduce, ormai da anni, l’attività di ristoratore ereditata dalla famiglia.
Del pluripremiato Steirereck, senza dubbio la migliore tavola della città, si conoscono i pregi e se ne tessono le lodi, ma è probabilmente con il più accessibile -e non meno elegante- Meierei che il rinomato chef austriaco ottiene grandi soddisfazioni direttamente dai viennesi.
Il “milk bar” o, per dirla in termini nostrani, “la latteria”, è ubicato nello stesso palazzo che ospita lo Steirereck, al piano inferiore. L’ambiente, in cui predomina il bianco, è elegante, rilassante, ricco di curiosi dettagli già negli arredi. La monocromia del “total white” viene spezzata dal pavimento verde acceso che richiama le praterie dei pascoli.
Meierei è un luogo polifunzionale, lavora a partire dalle prime ore del mattino in cui viene servita una, a detta di molti, eccellente colazione, e il servizio si protrae fino a cena in un’atmosfera più elegante.
I diversi piatti del giorno, i classici della tradizione viennese e austriaca, i dessert e i sorbetti alla frutta assumono, tuttavia, una posizione di second’ordine rispetto ai (ricercatissimi) formaggi, qui proposti in ben 120 tipologie. Un vero e proprio tempio del latticino in cui non bisogna far altro che lasciarsi consigliare dal cortese personale per assaggiare il meglio dei prodotti caseari austriaci, francesi e anche italiani.
Si badi bene, non è, per quanto lo possa sembrare, un ristorante a tema. L’impronta della cucina resta sempre segnata dallo stile di Reitbauer che prevede un generoso utilizzo di elementi vegetali e un notevole alleggerimento della impegnativa – in termini calorici – tradizione viennese. Valore aggiunto, questo, che consente, anche durante la bella stagione, di apprezzare i pezzi forti di questa cultura gastronomica senza risentire particolari sensazioni di pesantezza a fine pasto. Emblematico è il gulash della casa, ricco di contrasti grazie ai filetti di pomodoro confit e alla freschezza del coriandolo.
Al contrario non ha invece convinto la wiener schnitzel, caratterizzata da una cottura troppo pronunciata che ha causato una consistenza più tenace del previsto.
C’è infine un gran bel difetto da registrare: non si accettano carte e bancomat per i pagamenti. Assolutamente anacronistico.
Elegante porta menu.
Ottime tipologie di pane e burro, salato e neutro.
Fiori di zucca farciti di verdure e caprino con mais e salsa di peperoni leggermente predominante sul latticino.
Delude un po’ le attese la Wiener Schnitzel di vitello lattante con patate al prezzemolo: la carne è troppo cotta per il tipo di taglio.
Dettaglio…
La migliore portata si rivela il Gulash della casa, con pane fritto e involtino di porro, in cui l’esperto uso di aromi verdi con l’acidità dei pomodori rende la preparazione tutt’altro che pesante.
L’eccellente selezione di formaggi misti austriaci tra le diverse scelte imperdibili per gli appassionati. Eccellente anche la confettura di pesche.
In chiusura un classico della cucina viennese riproposto: dumplings di albicocca, ovvero krapfen di amido con cuore di salsa di albicocca.
Mise en place.
Dettagli delle pareti.
Il palazzo in cui è ospitato, al piano superiore, lo Steirereck.
PS:
Ah, se siete in città…
e se il dolcetto finale non vi ha soddisfatto, potete comunque ripiegare con una bella fetta della torta locale.. Sacher Torte, l’originale.