Passione Gourmet 19 Ottobre 2014 - Passione Gourmet

Villa Crespi

Tonino Cannavacciuolo: patron, chef, imprenditore, personaggio televisivo. I mille volti di un uomo dotato, capace, “pensante”, che ha saputo creare un luogo all’insegna dei superlativi: tutto, qui a Villa Crespi, è al massimo livello, dall’ambiente al servizio, passando ovviamente per una cucina solidissima, classicheggiante, di chiara impostazione francese per tecnica e lavorazione, ma assolutamente limpida e accessibile.

Gli ingranaggi di questa lussuosa macchina sono pressoché perfetti e il lavoro di Cannavacciuolo è evidente. La villa è bellissima e il costo dell’esperienza è giustamente adeguato al contesto, benché soluzioni interessanti nella scelta del menù sono tali da non rendere questo luogo elitario e inarrivabile anche a un grande pubblico. Il menù “entry price” chiamato Carpe Diem è quotato 95€ e con le sue sei portate consente di soddisfare pienamente la curiosità di chiunque, soprattutto visto il livello di costo della piazza milanese.
Risultato? Sala piena gni sera, tanto per ribadire la perspicacia nel nostro chef-imprenditore.

Quindi grande servizio, decori di alta classe, carta dei vini intelligente e dai ricarichi adeguati (ma non esagerati) a un ambiente così incantevole, una cura maniacale profusa in ogni particolare.
E, tra i “particolari” più attraenti, ecco che svetta lucente la cucina di Tonino Cannavacciuolo. Come già verificato in passato appare evidente lo stato di forma smagliante di uno chef che viaggia sicuro, senza il minimo tentennamento. La sua mano destreggia abilmente idee e materie prime ispirate dalla sua Campania, con frequenti e gradite digressioni in Piemonte.
La terra d’origine e quella d’elezione dello chef segnano la strada, percorsa da Cannavacciuolo con mirabile equilibrio: ogni portata è un’architettura costruita alla perfezione, sia per il gusto che per l’occhio, nessuna concessione ad azzardi o sperimentazioni che apparirebbero decisamente fuori contesto. Le roccaforti della sua cucina, basata principalmente sull’uso di materie ittiche e latticini, sono proposte con una sicurezza che sembra granitica. Parla a ogni suo commensale lo chef (Triglia e melanzana, guazzetto di provola affumicata; Linguine di Gragnano con calamaretti spillo, salsa al pane di segale; Scampi di Sicilia alla “pizzaiola” e acqua di polipo), usando un idioma solo apparentemente da casato nobiliare.

In realtà Cannavacciuolo trasferisce le sue emotività culinarie con un linguaggio coerente e in dote all’immaginario collettivo. Ha creato una grande tavola italiana. Senza alcun dubbio.

L’ingresso di Villa Crespi ci ricorda che stiamo entrando in un ristorante étoilé.
Villa Crespi, Antonino Cannavacciuolo via Fava 18, Orta San Giulio, Novara
La scenografica zona bar dell’hotel.
Bar dell'hotel, Villa Crespi, Antonino Cannavacciuolo via Fava 18, Orta San Giulio, Novara
Uno scorcio di una delle bellissime sale del ristorante.
sala, Villa Crespi, Antonino Cannavacciuolo via Fava 18, Orta San Giulio, Novara
La mise en place.
mise en place, Villa Crespi, Antonino Cannavacciuolo via Fava 18, Orta San Giulio, Novara
Il cestino del pane.
cestino del pane, Villa Crespi, Antonino Cannavacciuolo via Fava 18, Orta San Giulio, Novara
Il “Buon Viaggio” dello chef: pinzini con alghe, focaccine liguri, gnocco fritto al grano arso con burrata e prosciutto San Daniele, friselle con pomodorini marinati, taralli con finocchio, grissini, rocher di yogurt con nocciole, macaron al fegato grasso.
buon viaggio, Villa Crespi, Antonino Cannavacciuolo via Fava 18, Orta San Giulio, Novara
Non manca mai l’ostrica con crema di ravanello, ormai una certezza di Villa Crespi.
ostrica ocn crema di ravanello, Villa Crespi, Antonino Cannavacciuolo, Orta San Giulio, Novara
Scampi di Sicilia alla “pizzaiola” e acqua di polpo: un piatto dai colori sgargianti e dal gusto intenso.
Scampi di sicilia alla pizzaiola, Villa Crespi, Antonino Cannavacciuolo, Orta San Giulio, Novara
Linguine di Gragnano con calamaretti spillo, salsa al pane di segale: un evergreen di Antonino che non può mancare in carta.
linguine di gragnano con calamaretti, Villa Crespi, Antonino Cannavacciuolo, Orta San Giulio, Novara
Triglia e melanzana, guazzetto di provola affumicata: continua il connubio dello chef fra pesce e latticini, qui azzeccatissimi nella versione affumicata.
Triglia, Villa Crespi, Antonino Cannavacciuolo, Orta San Giulio, Novara
Suprema di piccione, fegato grasso al grué di cacao e salsa al Banyuls: un piatto davvero notevole, materia prima al top e cotture perfette.
piccione, Villa Crespi, Antonino Cannavacciuolo, Orta San Giulio, Novara
Per la selezione di formaggi abbiamo scelto dallo scenografico carrello un mix di erborinati accompagnati da pan brioche (arrivato molto in ritardo purtroppo)
formaggi, Villa Crespi, Antonino Cannavacciuolo, Orta San Giulio, Novara
Pre-dessert: tutto da bere e da mangiare (il contenitore è di cioccolato).
Pre-dessert, Villa Crespi, Antonino Cannavacciuolo, Orta San Giulio, Novara
Zuppetta fredda di nocciole, sorbetto al limone, cioccolato soffiato, cremoso al mascarpone: piacevolissimo connubio sud-nord
Villa Crespi, Antonino Cannavacciuolo, Orta San Giulio, Novara
Va in scena il gran finale della piccola pasticceria, eccellente.
Villa Crespi, Antonino Cannavacciuolo, Orta San Giulio, Novara
Il viaggio gastronomico termina – ça va sans dire – in Campania: sfogliatelle con la crema pasticcera e babà.
sfogliatelle, Villa Crespi, Antonino Cannavacciuolo, Orta San Giulio, Novara