Passione Gourmet 30 Luglio 2014 - Passione Gourmet

The Pig’s Ear

Dublino. La città di James Joyce, del Temple Bar e del Trinity College. Un luogo sostenuto dalla grande cultura del passato e dal mito inossidabile della Guinness.
Ma nella capitale irlandese non si vive di soli pub, e neppure di Book of Kells. A livello gourmet, infatti, è certamente possibile soddisfare le proprie voglie, ma per evitare il rischio di incappare nel solito ristorante dall’ambiente e cucina internazionali (e quindi francese), su consiglio di persone che condividono la medesima nostra passione siamo andati al The Pig’s Ear. Il nome è tutto un programma ma, mai come in questo caso, trae in inganno.
Non c’è nessuna atmosfera da pub, né viene servita cucina “offal”, ovvero quella di frattaglie e altre parti meno nobili degli animali.
Curiosamente sviluppato in verticale, in eleganti e essenziali salette, in una centralissima palazzina affacciata sui giardini del Trinity College, il Pig’s Ear è, a tutti gli effetti, un ristorante in cui poter gustare preparazioni che ammiccano alla tradizione con una piacevole dose di leggerezza. Il proprietario è Stephen McAllister, chef appassionatissimo del suo mestiere, uno di quelli che ostentano con orgoglio sulle pareti del proprio locale i menu firmati dai grandissimi chef di grandissimi ristoranti.
E’ un personaggio con una buona reputazione in Irlanda, in seguito ad alcune apparizioni televisive in programmi di successo, ma è proprio la passione trasmessa nei suoi piatti a permettere a questa cucina di riservare belle sorprese tra autenticità di ingredienti, ricette e cotture precise da gavetta classica.
Ritroviamo materie prime rigorosamente reperite nei banchi stagionali dei mercati irlandesi, carni eccellenti preparati con un pizzico di creatività e con una grande attenzione per la forma oltre che per la sostanza. Una tavola che sa dare, prima di tutto, un’idea di quella che può essere la rivisitazione della cucina locale (e a queste latitudini sappiamo quanto sia difficile), che non oltrepassa mai i confini nazionali andando quindi ben oltre i clichè della cucina transalpina (qui concepita come unica vera “alta cucina” a livello internazionale) reperibile nei pochi grandi ristoranti di Dublino.
I prezzi sono molto contenuti: per pranzo si spendono fino a 27 euro per tre piatti, mentre alla carta non si va oltre i 45. Al terzo piano dello stabile poi c’è anche l’interessante Chef’s Counter, una saletta privata con tavolo dello chef dove vengono proposti (per un numero minimo di 6 ospiti ed un massimo di 10) piatti più sperimentali e creativi al prezzo di 60 euro. Il servizio, di ottimo livello, si mostra molto gentile e disponibile, mentre sulla carta dei vini si potrebbe fare molto di più.

Della location abbiamo già detto: apparecchiatura essenziale e tavolo affacciato sul playground del Trinity College.
The Pig's Ear, Chef Stephen McAllister, Dublin
“Vade retro” fantastico burro salato… e ottimo pane.
burro salato e pane, The Pig's Ear, Chef Stephen McAllister, Dublin
Tuorlo d’uovo, funghi, cipolle e patate croccanti. Generoso e genuino inizio.
tuorlo d'uovo, The Pig's Ear, Chef Stephen McAllister, Dublin
Molto raffinata l’insalata di granchio, uova di trota della Goatsbridge Trout Farm, rapa marinata, e Dillisk (un’alga rossa locale). Predominante sapore marino e ben distinti sentori nordici; dopo un’entrata più modesta ritroviamo già il piatto migliore.
in salata di granchio, The Pig's Ear, Chef Stephen McAllister, Dublin
Il “Risotto” di farro al burro di zucca, salvia fritta, semi tostati di zucca e girasole è ben mantecato anche se ha nuance troppo dolci.
risotto di farro, The Pig's Ear, Chef Stephen McAllister, Dublin
Davvero perfetti tecnicamente il Pollo arrosto al timo, orzo tostato, nocciole, topinambur e passata di albicocca, tenero e insaporito dalla pelle croccante,
pollo arrosto al timo, The Pig's Ear, Chef Stephen McAllister, Dublin
e l’Agnello irlandese, piselli & brodo di fagioli, patate al burro e aglio orsino.
agnello irlandese, The Pig's Ear, Chef Stephen McAllister, Dublin
Quindi la specialità dello chef: “Slow Cooked Lough Erne Shepherd’s Pie”: ovvero la tipica “torta del pastore”. Un pasticcio di coniglio con verdure e purè di patate. Molto rustico ma ben fatto.
patate, The Pig's Ear, Chef Stephen McAllister, Dublin
close up,
Close up, The Pig's Ear, Chef Stephen McAllister, Dublin
I dessert sono decisamente più classici: The “Pigs Ear” Vanilla Cheese Cake con marmellata ai frutti di bosco & Hob Nob Biscuits.
dessert, The Pig's Ear, Chef Stephen McAllister, Dublin
Un’ottima torta al cioccolato con gelato alla vaniglia.
torta, The Pig's Ear, Chef Stephen McAllister, Dublin
Dettagli.
dettagli, The Pig's Ear, Chef Stephen McAllister, Dublin
Tavolo
tavolo, The Pig's Ear, Chef Stephen McAllister, Dublin
con vista.
tavolo, The Pig's Ear , Chef Stephen McAllister, Dublin