Passione Gourmet Pastificio San Lorenzo , Stefano Preli . Roma - By Orson & Norbert - Passione Gourmet

Pastificio San Lorenzo , Stefano Preli . Roma – By Orson & Norbert

Ristorante
Recensito da Presidente

Valutazione

14/20 Cucina prevalentemente classica

Pregi

Difetti

Visitato il 03-2024

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Recensione ristorante.

Stefano Preli, già chef dell’Acino Brillo e soprattutto di Antonello Colonna a Labico e al Palazzo delle Esposizioni si aggiunge all’ondata neo bistrottiera che sta caratterizzando la capitale e anima in quel di San Lorenzo questo bistrot molto piacevole.


L’ambiente è quello, curato nell’abbinamento di modernità e tradizione, che ci si aspetta nelle migliori operazioni di questo tipo (riferimenti Gusto, Osteria della Frezza, Primo al Pigneto) e l’unico appunto che si può fare è relativo alla comodità delle sedie (non tutte, peraltro).
La cucina si propone una linea di rivisitazione della tradizione che, pur risentendo ancora di qualche incertezza dovuta al recente avvio, contiene degli sprazzi notevoli che ne fanno un indirizzo senz’altro già interessante nell’ambito romano.
Su tavolini con tovaglietta all’americana d’ordinanza abbiamo cominciato con la crema di ricotta, nocciole e caffè, amuse-bouche goloso e già non scontato, seguito da un ottimo battuto di salmone con panna acida, uova di Balik, granella di pistacchio. Materia prima eccellente, assemblaggio ben dosato.

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La tartare di manzo, avocado, chips di patate viola, altro antipasto, pur nella conferma dell’ottima materia prima, lascia più perplessi: avocado assolutamente non pervenuto, tanto valeva far senza.
Ai primi, il raviolo con ricotta, mandorle e pesto è piatto gourmand, con la pasta tirata bene ed il pesto in buon equilibrio con la ricotta, mentre i maccheroncini di kamut, coda alla vaccinara e fave di cacao restano un discreto piatto da trattoria nonostante il grano degli egizi.

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Buoni risultati ai secondi: il merluzzo con spinacetti, salsa di peperoni e zafferano è un piatto sicuramente elegante, oltre che ben cucinato, che si eleva sul resto della carta e fa intravedere prospettive di crescita ulteriori; la sella di manzo con castagne, accostamento abbastanza classico, è un piatto decisamente ben eseguito che conferma una mano solida

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Ai dolci la coppetta di visciole, ricotta e mandorle amare non lascia tracce indelebili e il Tiramisù è “solo” buono. Non così il bigné con crema pasticciera e crema inglese: la durezza già percepita al cucchiaio (toc toc: chi è?) del bigné lo rende sinceramente imbarazzante.

In definitiva, un buon bistrot moderno forse sin troppo limitato nelle ambizioni, viste le potenzialità, per cui è facile presagire un sicuro successo. Sta a Roma come la Gazzetta a Parigi, ma sarebbe bello se si osasse come si fa lì.

il pregio : Un approdo sicuro per passare una piacevole serata conviviale.

il difetto : … la qualità della cucina, viste le precedenti esperienze dello chef, potrebbe essere migliore.

Pastificio San Lorenzo
Via Tiburtina 196
Roma
Info Tel: ( +39 ) 06 97273519
chiuso: lunedì
numero coperti: 40
alla carta: 45 €

Visitato nel mese di Ottobre 2009

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Orson e Norbert

15 Commenti.

  • Puccio9 Novembre 2009

    Oooooohhh finalmente recensione accompagnata di pari passo dalle immagini...! Continuate così!

  • Il Guardiano del Faro9 Novembre 2009

    Non ci contare. Almeno per quanto mi riguarda. Bulli a parte, di necessità virtù ;-) Se no veramente linonsicapirebbeuncz.

  • Puccio9 Novembre 2009

    Mah... dalla parte del lettore, una spaginata di parole "intimorisce" e stanca... se invece inframezzata dalle immagini che vanno a rendere conto alle parole il discorso è tutto un'altro... se poi questa è una presa di posizione anti format-VG questo è tutto un altro discorso... che comunque condivido poco. Poi il blog è vostro e fate quello che volete, ma sappiate che, se lo mettete in rete, non lo fate per voi stessi ma per gli altri...

  • alberto cauzzi9 Novembre 2009

    Ehila Puccio! Non è che non ascoltiamo i nostri lettori. Il fatto è che il tuo parere, ad esempio, diverge rispetto a quello espresso da altri nostri lettori, anche in passato, che invece preferiscono le foto staccate dal testo. Breg, ad esempio, è uno di questi (spero intervenga per confermarlo). La spiegazione, altrettanto ragionevole quanto la tua, è che così si pone più attenzione alla lettura integrale del testo senza interruzioni, dando ritmo e continuità al testo. Un pochino come un tempo, quando le foto non c’erano e c’era solo la poesia del racconto. Come vedi le opinioni e le idee in merito sono tante e variegate. Noi di PG abbiamo deciso, nel rispetto di alcune regole base, di lasciare libero ognuno dei recensori di scegliere lo stile che più gli aggrada. Spero che questo venga apprezzato. E spero che tu continuerai a leggere e commentare con pertinenza e con competenza sia questo stile di recensioni che le altre :-) Al 29 :wink:

  • breg10 Novembre 2009

    Hai ragione Alberto io fui uno dei primi ( durante la nascita di PG) a schierarmi dalla parte del testo quando il testo merita ovviamente. Ormai dalle immagini è difficile prescindere ma quando si ha la possibilità di leggere un bel racconto perchè privarsene all' insegna del tutto subito?

  • emanuele barbaresi10 Novembre 2009

    Molto, molto meglio il testo separato dalle immagini!

  • GIORGIO ANTONIO CAVAGNERO10 Novembre 2009

    Sono due format diversi, qui su PG ci tengono a far veder che son capaci a scrivere, a dar emozioni con le parole e fanno bene. E' un po' come leggere un bel libro e poi andar a vedere la versione cinematografica... non è la stessa cosa vedere prima il film e poi... e poi il più delle volte il libro non lo si legge più. Saluti.

  • Puccio10 Novembre 2009

    Sono contento che la maggior parte di voi la pensino così... allora sono in errore io... per il Sig. Cavagnero: mi sembra un'analogia abbastanza sbagliata... leggere e avere un riscontro visivo immediato di pari passo in questo ambito mi sembra abbastanza diverso dal paragonare la lettura di un codice da vinci e poi guardare il film... il paragone non mi sembra proprio dei più azzeccati.

  • GIORGIO ANTONIO CAVAGNERO11 Novembre 2009

    immagination!!!

  • Settantaquattro3 Dicembre 2009

    Tutta questa cucina così raffinata non l'ho potuta apprezzata, posso raccontarvi solamente che per un aperitivo in cui ci hanno servito dei semplici quadrotti di focaccia, 3 diversi fritti, una ciotolina, ma proprio "ina ina", di fagioli e una di spezzatino si sono presi 25 euro a persona! Non sono stati molto corretti nella presentazione del servizio in quanto da nessuna parte era specificato che ogni singolo quadrotto per esempio costava 1 euro, un fritto 2 euro, e cosi via... Il tutto servito sopra a degli sgabelli come tavolini... il posto è bello, molto particolare, ma non giustifica il prezzo... Occhio allo scontrino perchè 2 volte su 2 hanno anche sbagliato a fare i conti

  • silvia19 Dicembre 2009

    Purtroppo non posso lasciare un bel commento per questo locale, di sicuro la location merita, l'ambiente è molto carino..ma a quanto a piatti per me e per i miei amici non ci siamo, nessuno dei primi ci ha soddisfatto, la mia carbonara era poco saporita così pare anche gli altri piatti, la salsiccia di polpo con patate ci ha un pò deluso.. come quantità i primi erano giusti, abbiamo visto passare dei secondi da 18 euro microscopici.. il servizio non è stato per niente buono, abbiamo aspettato un'ora e un quarto per avere i dolci che abbiamo odinato 3 volte e anche il conto ci hanno sbagliato..per i prezzi 25 euro a persona, eravamo 5 e abbiamo ordinato 4 antipasti, 5 primi e 3 dolci, una bottiglia di vino e 2 bottiglie di acqua.

  • gianpaolo14 Gennaio 2010

    Proprio ieri mi sono fermato in questo locale a bere un aperitivo in buona compagnia. In due ci siamo seduti al banco, ed è passato un cameriere col naso tirato su dall'aria che lo portava, che ci ha scodellato una carta dei drink ed una dei vini senza proferir parola, senza un saluto, senza neanche guardarci. Ordiniamo due drink, subito ci avvisano che non hanno buffet per aperitivo, e che neanche ci pensano a dispensare chips e cacauettes.. Può anche essere una linea del locale, ma, gli faccio presente, avranno qualcosa da mangiare... onestamente non mi va mai di bere e rimanere a stomaco vuoto. Mi dice che ha delle pizzette tonde a 1 euro l'una.. Sentirlo sciorinare la breve lista dei suoi poco attraenti (anche nella sua presentazione)piattini, con dettaglio del prezzo mi ha fatto un effetto alquanto sgradevole. Se hai qualcosa da mangiare, e senti la necessità di dirmene il prezzo, allora perchè non mi porti una carta?.. Perchè non ce l'hanno, o meglio hanno solo la carta del ristorante.. Trovo la risposta poco chiara e scortese (non faceva prima a portarmi anche la carta del ristorante e lasciarmi la libertà di scegliere se gradivo mangiare qualcosa?). Colpiti dall'approccio assolutamente infastidente decidiamo di passar oltre e berci il nostro drink in barba alla sicura gastrite. Brindiamo e cerchiamo di passar oltre quella sensazione di presunzione che non fa mai bene quando ti siedi al banco di un bar per star a tuo agio in mezzo agli altri.. Di fronte a noi si intravede l'ingresso della cucina. Sulla porta tante ceste con diversi tipi di pane (nero, con frutta secca, focaccia bianca e rossa, con semi vari, etc). Il pane è un ottimo rimedio antigastrite, e quando è buono e impastato con ingredienti sfiziosi, va bene anche senza companatico. Mi viene la malaugurata idea di chiederne un cestino. Con la stessa mossa con cui in un pub ti lanciano una birra da una parte all'altra del bancone (già usata per i menu) ci lanciano un cestino con dentro esclusivamente delle banalissime fette di pane bianco da ristorante ordinario.. Io sono aperto a valutare tutte le filosofie sul cibo, ma essere trattati da pezzenti no! Cosa credevano, che mi volessi riempire la pancia di pane a sbafo? Disgustati da questa conferma della loro maleducazione abbiamo immediatamente chiesto il conto, pagato (pane incluso) lasciato i drink praticamente intonsi e ce ne siamo andati, spiegando con tono pacato al gestore finalmente sconcertato che non ci piace essere trattati male, e soprattutto non ci piacciono i cafoni. Location meravigliosa, locale altamente sconsigliato!

  • Vittorio19 Febbraio 2010

    Sono stato ieri sera al Pastificio San Lorenzo, da subito devo dire che nonostante siano poco organizzati la serata non è stata male Ci andrò ancora anche perchè grazie a dei disguidi successi sono entrato in sintonia con il gestore Le mie impressioni: - cucina: buona, fatta bene, c'era un meù nuovo che affineranno nelle prossime settimane - cantina: carina, abbastanza ampia, ricarichi non eccessivi, mancano le piccole produzioni che darebbero un plus - servizio: ci devono lavorare è il loro tallone di achille, ma comunque estremamente cordiale - prezzo: molto onesto

  • Presidente19 Febbraio 2010

    Grazie per gli ulteriori riscontri che stanno arrivando periodicamente su questa recensione. Recensione , che abbastanza sorprendentemente è stabilmente nella top ten delle più gettonate di questo blog...

  • Marco22 Marzo 2010

    Ho prenotato per sabato sera, ore 22:40 e ho commesso il grosso errore di arrivare alle 22:45 per cui ci è stato detto di "essere arrivato tardi", mah, come se parcheggiare a San Lorenzo fosse facile...... comunque, ci hanno fatto aspettare sul divanetto fino alle 23:30 e a quel punto ci hanno detto che il tavolo era pronto, ci hanno fatto sedere, dopodichè il cameriere n° ci ha portato il menu che ci è stato tolto 1 minuto dopo dal cameriere n° 2 il quale ci ha avvertito che il cameriere n° 3 ci avrebbe elencato i piatti che disponibili. Morale: il cameriere n° 3 ci ha comunicato che c'era un piccolo problema, la CUCINA CHIUDEVA alle 23:30 quindi niente da mangiare....... Pastificio: evitatelo

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